Ai morti non interessa

la messa è stata breve, afosa, desolata. esattamente un anno fa oggi veniva a mancare IL VEDOVO e il 1° di settembre si sono svolti i funerali.

e lì, davanti alla bara aperta, a pochi centimetri da lui, l’uomo che nella vita ha fatto sempre, solo e soltanto del bene a chiunque, mi sono stretto tra le lacrime e ho chiesto una cosa che davvero ho a cuore, per svoltare la mia vita in maniera definitiva, rapida, sicura: vincere al superenalotto.

in vita, lui, ma anche lei, mi avrebbero dato e fatto di tutto e anche di più pur di vedermi felice e il fatto che dopo 1 anno dalla morte di lui e quasi 3 da quella di lei nulla sia cambiato, mi fa solo pensare che oltre la morte non ci sia nulla e che un qualche dio, ammesso che esista, fissa regole del cazzo per rovinare la vita a chi vorrebbe fare altro nella sua vita, stabilendo cazzate come il libero arbitrio, il fato, la casualità, tutto condito con la fesseria, in questo caso, di avere fede.

“abbi fede”, cieca, incondizionata. tutto capita per caso, ma dio potrebbe farti inciampare in un miliardo di euro domani mattina, eppure se non succede liquidiamo la cosa come “non è destino” o “dio ha altri progetti”. oppure, semplicemente, è come sostiene DAN: “dopo la vita non c’è un cazzo, la morte è semplicemente la fine e sono solo certe persone, troppe, a credere che ci sia altro per una illusoria consolazione di qualcosa di mai visto “oltre” la fine dell’ultimo respiro”.

in palio questa volta c’è una cifra terrificante: 262.200.000 di euro.

vincerli sarebbe la vendetta perfetta nei confronti di praticamente chiunque io conosca. sarebbe un pugno potentissimo in faccia a IL PORCO, perchè diventerei immensamente più ricco di lui, arrivando a potermi permettere praticamente qualunque cosa, senza che, a differenza sua, debba passare per una banca o cavilli burocratici.

sarebbe una perfetta vendetta per ZEUS e L’APATICA CONTESSA, i tirchissimi titolari che concedere aumenti anche dopo 20 anni di servizio non se ne parla. in un istante, senza nessuna fatica o investimento, avrei in mano più del doppio del loro fatturato più alto, mangiandomi vivi loro e i 70 anni di storia aziendale.

potrei pagare la ristrutturazione di casa, qualcuno che venga a pulire, assicurandomi assistenza per quando sarò vecchio, arrivando alla fine dei miei giorni circondato dalla bellezza pagando altri per crearla, custodirla, mantenerla.

per LEI sarebbe una badilata in faccia: basta ricatto del lavoro, corse inutili, stress, agitazione. sarei a casa a grattarmi le palle così come lei fa da secoli. tutti insieme sotto lo stesso tetto a non fare nulla, pagando domestici per mandare avanti la casa, senza drammi, stress o altre cazzate.

sarebbe il riscatto dei 7 viaggi persi in altrettante estati, più o meno come altrettanti viaggi che organizzerei a natale e capodanno o nei mesi “stupidi” come novembre o da febbraio ad aprile.

basta obblighi, basta ricatti, basta doveri. padrone della mia vita, senza catene.

la parente mi amava, il vedovo mi adorava. se fossero qui ora, testimoni invisibili in questi ultimi mesi recenti della mia vita, scriverebbero i sei numeri vincenti a caratteri cubitali sul muro del salotto e domani sera incasserei 262.200.000 di euro e la mia vita diventerebbe automaticamente meravigliosa. o almeno non dovrei più preoccuparmi di circa 1.286 problemi che oggi affliggono (o affliggeranno) la mia vita.

parte dei soldi sarebbe considerata come un rimborso di tutti i soldi mai guadagnati, rubati o non corrisposti dai vari capetti o datori di lavoro. bum! in cinque minuti recupero i soldi persi in decenni di schiavismo.

ma evidentemente dopo la morte non c’è nulla e siamo solo noi vivi a credere nelle favole sull’aldilà. e me ne fotto dei miracoli e di tutte le altre stronzate: se fossero al mio fianco da sempre vuoi dirmi che in 24 mesi nessuno ha mai mosso un dito per farmi vincere?

sciocco ragionamento, lo ammetto, ma nella pratica, se chi è andato oltre non aiuta chi resta, a cosa servono preghiere, candele, messe, fotografie e altarini vari, se poi, alla fine, saremo tutti chiusi in una scatola di legno con la stessa utilità pratica di un sasso a bordo strada?

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