Che pizza!

nella prossima vita il mio lavoro sarà banconiera nel ristorante interno di ikea.

domenica pomeriggio 20 minuti abbondanti persi in coda in attesa di un pezzetto di pizza che le 4-5 mongoloidi dietro al bancone non si spicciavano a farmi avere.

gente che sbucava ovunque (senza apparentemente niente da fare) e 4-5 donnine intente a ridere tra loro mentre una sola serviva la gente con mooolta calma e le altre perdevano tempo a infilare patatine nelle scatoline o estrarre bottigliette dai pacchi a velocità che definire lumaca è una mortale offesa per la creaturina in questione.

prende lo scontrino, secondi persi a leggerlo, prende il vassoio, poi il foglietto, poi la pinzetta, prende il pezzetto di pizza, lo inforna e poi fissa il soffitto spostando cose a caso solo per farti credere di essere impegnata a fare qualcosa (di inutile, però). poi estrae la pizza, te la mette nel vassoio a velocità lumaca e poi, non contenta, sposta il vassoio avanti e indietro sul bancone di 10 cm a destra, 8 a sinistra, prima di prenderlo e, con tutta calma, dartelo.

5 persone in coda hanno intasato un bancone che dovrebbe servire 10 persone in 10 minuti minimo, classica gestione di stronzette lasciate a lavorare senza un padrone con la frusta in mano che a suon di urla e bestemmie dia ritmo e vivacità alla cucina, con quella punta di mobbing che, nella ristorazione o in lavori a contatto col pubblico, non deve mai mancare.

il ristorante ikea è paragonabile a uno sportello del comune o, peggio, dell’ufficio postare, dove orde di larve umane ammuffiscono (e tu con loro) col solo scopo di tirar sera, che tanto la paga arriva lo stesso e, anzi, a intasare tutto è solo da guadagnarci (per loro) perchè così si lavora di meno.

lavori senza padrone.

avanti così, italia. avanti così!

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