Bifolchi punto com

i bifolchi (non c’è altro modo per definirli visti i comportamenti degli ultimi 2 anni e mezzo e i piani continuamente cambiati e tutti campati in aria) stanno lavorando per rendere accessibili i contenuti a tutti gli utenti, in sola lettura, per far si che tutti possano rientrare in possesso dei propri scritti (ripeto: dopo soli 2 anni e mezzo di attesa).

questo segnerà la fine definitiva della piattaforma, costata ore di lavoro e fatica a chi l’ha seguita col cuore e cinque secondi ai suddetti bifolchi che da quanto l’hanno acquisita non ci hanno investito nulla, a parte un fottio di soldi per comprare qualcosa che hanno deliberatamente lasciato andare a puttane.
nella mia testa è come comprare una ferrari e lasciarla arrugginire in giardino. perchè l’hai comprata, allora? perchè evidentemente sei un bifolco. punto.

a fare l’ennesimo breve recap degli avvenimenti basta poco: sito down per qualche settimana, poi riaperto, “è stato un attacco informatico”, aggiornamenti promessi nel lontano 2019, mai arrivati, poi tutto muore, pagina facebook in primis, preceduta dal forum che penso sia morto nel momento stesso del passaggio della piattaforma ai nuovi proprietari.

mesi dopo, inizio 2020, nuovo down. tutto spento, tutto morto, tutto bloccato, impossibile accedere, zero risposte via mail, social, nessun avviso, neanche una pagina di cortesia tipo “siamo bifolchi, abbiate pazienza, torneremo forse entro 10 anni”.

e qui inizia il calvario (mio), prima su facebook, poi con email dirette, le prima con qualche rara risposta, poi sempre più rara, tanto che una risposta arriva dopo tipo 50 email di domande. anche qua, la credibilità è stata mandata subito a puttane cinque minuti dopo il down.

e poi c’è il capitolo promesse, dal “ci stiamo lavorando” di due anni fa alla spiegazione della volontà di far ripartire tutto, in contrasto con l’evidente fatto che tutto è troppo vecchio e l’unica cosa da fare è buttare tutto e rifare da zero. praticamente però hai comprato una ferrari, l’hai lasciata arrugginire e ora devi buttarla via e prenderne una nuova, tutto questo senza aver guadagnato neanche un centesimo nel mezzo.

e se le strategie commerciali puzzavano di merda e fallimento in modo così potente, di pari passo, se non peggio è stata (ed è) la gestione tecnica della faccenda.

“stiamo lavorando” ma poi passano mesi, anni e non accade nulla, zero risposte via mail, forum sparito, facebook deserto. avete il coltello dalla parte del manico, perchè almeno non dire la verità o lanciare ogni tanto un segnale di vita?

chiedo l’export dei dati ma “non è possibile farlo” e qui le cose sono due: o il sito è stato distrutto oppure non c’è volontà di fare neanche la cosa più semplice: caricare in locale il sito, estrarre “a mano” i database a chi ne facesse richiesta scritta (e avrei potuto volentieri aspettare anche 6 mesi se avevo la garanzia che alla fine la cosa sarebbe stata fatta!) e salvare quanto meno la faccia davanti alla montagna di cazzate gestionali e non fatte dal 2012 ad oggi.

niente. non si può.

poi la news: “abbiamo trovato un programmatore che conosce quel linguaggio”, roba da archeologia, praticamente. e infatti quello che sta seguendo la cosa e risponde a una mail ogni 7000 è ad alto rischio di morte per vecchiaia, data l’età avanzata. che poi, va bene tutto, ma dopo 2 anni sentirsi dire “è un lavoro che facciamo a tempo perso, quindi non è una cosa veloce” ha un po’ ridere (per non dire di peggio): prendi per il culo la gente 24 mesi, accampi scuse di ogni tipo e poi liquidi col “faccio con calma”? anche no.
e ora arriviamo alla scorsa settimana, quando dietro velatissima minaccia di intasare ogni casella email aziendale con mille messaggi provenienti da altrettanti indirizzi diversi, la svolta: “stiamo lavorando per un sito in sola lettura dove poter scaricare tutto in autonomia”.

ci voleva tanto?

quindi deduco che il progetto di riaprire la piattaforma sia andato a puttane (un po’ come fanno i bifolchi quando vogliono scopare), che la cosa costa troppo o c’è passata la voglia o non sappiamo come metterci mano o non abbiamo personale o più cose insieme. giusto?
credibilità meno di zero.

un anno fa in una mail, una delle migliaia stampate e usate come carta igienica, avevo messo nero su bianco la suddetta questione, spiegando, senza giri di parole, che rimettere in piedi un sito che dopo 24 mesi non s’era mai degnato di tenere i contatti con gli utenti era una follia. pura follia. chi mai è così tanto coglione da tornare a scrivere su un sito che dopo “X” tempo (giorni, ore, settimane, mesi?) aveva l’altissima probabilità di finire gambe all’aria e magari poi in maniera definitiva?

credo nessuno.

era una piattaforma bellissima, mi ci sono iscritto nel lontano 2007 quando ormai era palese che l’altro blog era diventato fonte di pettegolezzi tra i miei conoscenti (fisici) e quindi avevo bisogno di un nuovo spazio. in ufficio da IL PORCO, un giorno, l’ho aperto e ho iniziato a parlare male di tutto e tutti, uno sfogo necessario, poi cresciuto e sviluppato ad altri argomenti, ricordi, emozioni, aneddoti, appunti. di tutto, tutto quello che una vita può contenere, dentro un blog.

oltre 10 anni di scritti andati a puttane perchè dei bifolchi “non sanno, non possono, non capiscono, non hanno tempo, non hanno voglia”.
e io dovrei tornare lì dopo tutto quanto sopra?

mi limito a dire “no”. gli insulti ormai sono esauriti.

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