Un pubblico da intortare

la parente è sempre stata ascoltatrice e consigliera, un po’ per tutto, un po’ per tutti.

LEI ci passava le ore nella sua cucina a raccontare ogni virgola di qualunque cosa, sempre tutto minuziosamente esposto cercando di farla passare sempre e comunque dalla parte della ragione anche quando la verità era quella che spesso sarebbe dovuta essere pestata di botte per bene.

LEI si è sempre dipinta e descritta come la sfortunata vittima schiava degli eventi, dei lavori di casa, degli altri. lei intortava la parente con le sue storielle e i suoi sfoghi, anche sul sottoscritto, che poi finivano nuovamente nelle mie orecchie quando passavo a trovarla e mi sentivo rinfacciare, parola per parola, le stesse manfrine da matta fannullona che mi sorbivo a casa mia.

la parente era la psicologa gratuita che patteggiava sempre per LEI, sempre e comunque dalla sua parte, senza rendersi conto, all’apparenza almeno, dell’ovvia quantità di ore perse in chiacchiere della suddetta lamentatrice anzichè pulire effettivamente la casa di cui appunto tanto ha lamentato.

e dire che la parente era tutt’altro che scema. mi sono sempre chiesto come potesse una donna tanto saggia e intelligente non rendersi conto di stare a sentire una cretina che lamentava per ore e ore dei lavori di casa che, lamentandosene appunto per ore non aveva mai il tempo fisico di svolgere.

è un po’ come un operaio costretto a 10 ore di lavoro al giorno che ne passasse 8 a lamentarsi delle 10 ore che, in effetti, erano poi ridotte a 2, tolto appunto il tempo dei lamenti.

mistero. oppure non c’è mistero: faceva comodo prendere posizione con chi era più semplice da gestire.

ad ogni modo la psicologa adesso è morta e da due anni LEI, orfana di gente da intortare, è passata a un nuovo passatempo: ore e ore di telefonate con le amiche mattina, pomeriggio e sera per raccontare a tutte ogni minimo dettaglio su qualunque cosa, dipingendosi come la vittima e tutti gli altri come brutti e cattivi.

e ha già fatto pubblicità al camper (che arriverà tra 6 mesi circa) e alle destinazioni dove “voglio andare / non voglio andare”.
la casalinga affaticata, quella che ha tanto bisogno di riposo, quella che non ha tempo di fare niente ma che va al cimitero ogni giorno a covare i morti e in piscina due volte la settimana.

“voglio vedere quante al mondo faccio la vita [in negativo] che faccio io!!!”

si, vorrei proprio vederlo pure io, guarda.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *