Puttana

ieri ho passato la serata a piangere. piangere per ogni cosa, stringendo la foto di chi non c’è più, pregando non si sa chi affinchè accada qualcosa che neanche io so spiegare.

scherzi delle notti troppo brevi, delle poche ore di sonno e delle fottute sveglie che vedo rispettare per fare in modo che gente che guadagna 80 milioni di euro con un incremento di fatturato del 30% riesca a mantenere questo ritmo.

ho riproposto la giornata al mare, domani, per festeggiare in modo semplice ma molto piacevole il mio compleanno.

“assolutamente no!!! vai a lavorare come gli altri giorni”.

la puttana che si gratta la figa tutto il giorno da decenni ha così posto fine alla questione. sarei potuto partire per il mare già questa sera, chiamare domani l’ufficio annunciando “assenza per imprevisto”, passare la giornata nella mia spiaggia, passeggiando per le solite 4 ore, scattare foto ai soliti paesaggi così amabilmente famigliari sognando la prossima estate, gli amici, le risate, tante cose positive.

pensavo che gli stronzi arrivassero a capire che la mia terza richiesta di passare la giornata al mare fosse l’occasione (per loro) di mettere una pezza alle questione del regalarmi una bicicletta che LEI in realtà vuole e che ancora una volta, come altre volte, cerca di infilare come mio regalo per avere due cose in un colpo solo: liquidare me ottenendo ciò che vuole lei.

puttana maledetta.

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