Delle calde (solite) novità

batte il sole sulle vetrate e inizia il balletto dei gradi che si alzano (27 qua dentro) e dell’inspiegabile motivo per il quale l’impianto di climatizzazione non sia ancora stato acceso. immagino per motivi economici che, si sa, a spendere mille euro di bolletta con un fatturato di soli 80 milioni, si, insomma, da fastidio.
il ciccione (IL TONTO) in chat è passato dal mutismo degli ultimi 8 mesi a raccontare del suo nuovo futuro lavoro senza mai però dire dove e cosa andrà a fare (e col cazzo che gli faccio domande). avrà più soldi e anche welfare aziendale che si concretizzerà nei soliti buoni pasto che tutti usano come buoni spesa, ennesima trovata di questa italia che lega i soldi “regalati” in attività che di certo non hanno bisogno di aiuti economici, il primis, appunto, i supermercati.
il suo (quasi ex) capo ha provato a chiedere “se può fare qualcosa per farlo restare” (ovviamente dare più soldi) ma lui ha risposto di essere deciso a cambiare aria, anche perchè “i soldi non me li porto nella tomba”, bestemmia uscita dalla stessa bocca di uno che ha sempre aperto e chiuso conti correnti online nel giro di 48 ore per incassare buoni benzina o altri benefit. “i soldi non contano” proprio a uno che ha sempre contato i centesimi, conservato scontrini e fatto le pulci alle monetine affinché non ne mancasse nessuna.
ok.
sempre più ok.

Della facilità (degli altri)

dopo 6 anni e mezzo e arriva un nuovo lavoro, una nuova paga più corposa, una nuova occasione di cambiare aria, fare esperienza, fare carriera. senza contare la soddisfazione persone di essere desiderato professionalmente da qualcuno con tanto di assegno a dimostrazione di ciò.
6 anni e mezzo per cambiare lavoro.prima ancora è rimasto 1 anno e 6 mesi nella precedente azienda, cambiata con la precedente dopo 2 anni e 9 mesi, arrivata a 3 anni dalla precedente e 3 anni e 6 mesi dalla precedente ancora.
ancora prima ha passato 4 anni e 5 mesi in una azienda diversa, trovata dopo 1 anno e 9 mesi di lavoro presso la precedente.
insomma in meno di 3 anni è sempre riuscito a cambiare impiego finendo sempre in meglio o, se in peggio, comunque a cambiare nel giro di poco. e crescono soldi ed esperienza, innegabilmente.
a settembre arriverà un nuovo lavoro, il settimo in poco più di 20 anni.
in poco meno dello stesso periodo io, ho cambiato un solo lavoro, mollando tutto dopo 7 anni di inferno, rimettendoci fiori di soldi di un preavviso su una paga da fame e finendo dove sono ora, dopo 11 anni, con la mia vita sprecata giorno dopo giorno e con l’unica alternativa che ora consiste nel tagliando del superenalotto di questa sera con 30 milioni di euro in palio, unica soluzione, unica possibilità, unica via d’uscita a questa vita fatta di nulla, di zero occasione, del nulla più assoluto.
anno 2021 e alle aziende di me non importa nulla. social, web, marketing, design, grafica, video, foto, sono argomenti inutili, non interessano a nessuno.
manco un colloquio.
sperare nella vincita è l’unica strada, tanto le possibilità di prendere i soldi sono le stesse di avere un’offerta decente, mollare tutto ed essere finalmente -forse- felice di quello che faccio per buona parte della mia vita.
prendere i soldi e restare a casa, pianificare viaggi e vacanze, girare il mondo, fare tutto con calma, pagare servi e operai per gestire casa e sistemare i mille piccoli lavoretti che nessuno sotto il mio tetto ha mai voglia di fare.
niente agenzie, cartellini, sveglie, corse in auto, traffico e tutto un mondo che, se potessi, farei cessare oggi stesso, per sempre.
poi c’è gente che va in crisi quando arriva la pensione, che odia lavorare da casa “perchè vorrei rivedere i miei colleghi” e io, qua, a chiedermi come possa anche solo esistere qualcuno in grado di arrivare a dire simili bestemmie.
non sono fatto per il lavoro, gli impegni e la socialità, evidentemente, oppure, semplicemente, sono sempre il solito sfigato di merda che non trova il suo posto del mondo, che non trova un lavoro decente, che non ha alcun riconoscimento in nessun settore della vita.
il ciccione cambia lavoro ogni tre anni scarsi e io dopo tutto il tempo e la fatica passata e sopportata vorrei solo staccare la spina e godermi quel poco di vita che ancora mi resta.
invece.

Degli amici che ritornano

il prossimo fine settimana sarà il ritorno ufficiale della “compagnia” degli amici del mare, con presenza certa de L’AMICO DEL CAMPEGGIO e un suo amico (mai visto prima). poi ci sarà anche ELISA, FRECCIA e SPECK e forse anche LA LESBICA.

tutto questo l’ho scoperto solo per aver fatto due telefonate falsissime a ELISA e ADC, dove candidamente sorpreso di non aver visto nessuno lo scorso fine settimana ho dato appuntamento a tutti loro per il prossimo fine settimana.

riattaccato il telefono il pensiero è ovviamente stato univoco in entrambi i casi: tutti a chiedere e invitare me solo DOPO che io mi sono fatto vivo al telefono oggi.

ADC vuole trascinarmi a un corso di surf perchè adesso si è comprato un sup e quindi tutti devono seguirlo (a pagamento) in questa nuova avventura. il mio “no” è stato categorico. non butto soldi e tempo in cose che non mi interessano: meglio chiacchiere e passeggio.

ELISA invece sarà presente con FRECCIA e SPECK ma poco importa dato che saranno solo sigarette e aperitivi dove non si farà nulla di divertente se non marcire appunto tra una fumata e un bicchiere di roba alcolica.

di mio posso dire che se SPALLE sarà ancora in torretta in culo al mondo (45 minuti a piedi per arrivare da lui) non mi farò certo trovare in campeggio a marcire tutto il giorno: gambe in spalle e andrò a trovarlo. punto.

gli altri, poi, facciano quello che meglio credono, tanto alla fine io sono solo la “ciliegina sulla torta”, qualcosa di cui si parla ma che se ne può (e se ne fa) anche a meno. cosa perdo, quindi?

“distacco” è la parola della mia estate 2021. distacco da tutto, da tutti, dalle situazioni e dai rapporti che non mi danno quello che voglio, quello che desidero, quello che merito. si, io ci sarò, sarò presente alle serate, alle feste, al pub, in spiaggia, in piscina, io ci sarò al tavolo, sugli asciugamani, tra vasche e scivoli, ma sarò lì a fare da sfondo, dove loro tutti mi hanno confinato, questa volta conscio di essere investito di tale ruolo ma, questa volta, conscio anche di poter alzare i tacchi e dirigermi dove meglio credo. in primis da baristi e bagnini, fissi ai loro posti e desiderosi di compagnia per far correre l’orologio.

altro che aperitivi e soldi buttati per un giro su una tavola.

distacco.

Dei giorni liberi

giornata libera, senza cazzoni e senza cartellini.

a letto fino alle 9, poi in tabaccheria a caricare la postepay, fare l’ordine in farmacia online, mettere benzina alla macchina, cimitero dalla patente e pasticceria.

nel pomeriggio via verso i centri commerciali dove ho comprato un ventilatore nuovo. nel nuovo negozio “tutto a 1 euro) ho preso due profumi per la casa e due canvas (in tutto spendendo 4 euro!), un po’ di biscottini per il cane dei vicini (visto che non se lo sono mai cagato) e del miglio per il canarino, recuperando anche i cataloghi di arredamento che volevo da tempo.

tra poco invece mi troverò da mc donalds con IL PELOSO che negli ultimi due giorni è sparito dalla circolazione, immagino per andare al mare o in qualche luogo in culo ai lupi dove/come piace fare a lui.

di certo la cosa positiva è che ho organizzato la mia giornata senza chiamare/aspettare nessuno, che ad averlo fatto sarei ancora seduto in cucina a fissare il telefono.

alè.

Change again

IL TONTO ha trovato un nuovo lavoro. nuovo inizio, nuovo cambio, nuova vita e sicuramente a più soldi dal primo settembre.

ennesimo lavoro cercato, trovato e cambiato nel giro di pochi anni, l’ennesimo di una lunga lista di cambi di sedie della durata media di 24 mesi scarsi.

cerca, trova, va, incassa, s’incazza per le mancate promesso o per la noia e poi salta nell’isoletta successiva sempre certo di guadagnare qualcosa, dal punto di vista pratico o certamente economico.

solo io resto sempre dove sono, con una “carriera” di merda iniziata con uno stipendio a dir poco da fame e arrivato oggi ad aver cambiato solo due sedie passando da un inferno durato quasi in decennio a un purgatorio durato già oltre un decennio, con migliaia (non scherzo) di annunci pubblicati su internet e giornalini, fior di agenzie contattate e sollecitate milioni di volte e nessun riscontro positivo, nessun colloquio, nessuna offerta, il nulla del nulla.

il ciccione invece salta di palo in frasca cadendo sempre in piedi, facendo magari sì dei sacrifici (magari il nuovo lavoro è a 80 km come uno dei precedenti?) ma sempre con la certezza che qualcosa a livello economico arriva a gonfiare il portafoglio.

il mio ultimo (e l’unico) colloquio fatto risale a 16 mesi fa (prima ancora non ne facevo da ANNI) dove mi hanno offerto orario flessibile e 240 euro in meno di quanto sono pagato oggi (da fame), mentre io puntavo proprio ad aumentare il salario di almeno 200 euro.

e niente, sono ancora dove sono, a giocare con le finestre, a invecchiare, intrappolato in una vita che ancora non capisco per quanto tempo riuscirò a sopportare. non c’è via d’uscita, se non vincere alla lotteria, incassare e godermi la vita tra viaggi e vacanze, creandomi un mio mondo di beata “fantasia” dove la quotidianità sono mesi di campeggio e navi da crociera, foto di paesaggi mozzafiato e fotine instagram per far crepare gli schiavi che restano a casa a timbrare il cartellino.

e invece.

tutto cambia, tutti cambiano e io sono l’unico che resta sempre al proprio posto, con la testa bassa e il portafoglio misero a chiedermi perchè, nonostante una testa non da poco e mille capacità professionali, non riesco mai, in nessun modo a trovare il mio sbocco lavorativo.

andare all’estero? andateci voi, io sono nato qua e non muovo il culo dalle comodità che almeno la vita riesce -ancora- a garantirmi.

al solito si arriva sempre al mio mantra: se dio avesse voluto le cose sarebbero andate diversamente, in modo migliore, con semplicità e senza nessuno sforzo.

e invece.