Dei pagliacci al comando

è sempre l’ennesimo buco nero di depressione quello che avvolge le mie giornate lavorative, passate a fare nulla o nulla che realmente mi interessi, circondato da gente che non ha neanche voglia di loggarsi a un sito del cazzo per fare due correzioni facilissime senza passare sempre e solo per il sottoscritto.

paga fissa da sempre, lavori sempre in aumento, nuove mansioni e tutti pretendono. uno fattura 5 milioni di euro in più ogni anno, io ho chiamato le poste per un ammanco sulla sim di 40 centesimi e me ne hanno rimborsati 20 (“di più non possiamo”) tappandosi pure il naso per il fastidio di “doverlo” fare.

un coglione che s’è trovato la richiesta di un ennesimo lavoro lunghissimo, di merda, inutile e che invece di ribattere e contrattare per venire a meno non sa fare altro che confermare le scadenza, girare il lavoro agli altri (lui è pagato più di tutti e non fa niente, ma tutto bene, non ci sono conseguenze perchè evidentemente ai piani alti sono tutti dei coglioni) che tanto poi sono gli altri a perdere gli occhi a tracciare linee su disegni di merda che basterebbe lasciare tutto come è adesso e pensare che là fuori c’è gente col cancro che sta morendo e che la vita, alla fine, è fatta di cose ben più serie e importanti.

no. invece no. l’importante è far valere il proprio ruolo -inutile- senza ancora aver comunicato che a giugno salirà all’altare e lui è pure convinto che questa news sia top secret.

non ho neanche più offese in corpo per poterlo descrivere adeguatamente.

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