Andate in pace

ieri sera tutti in chiesa per la messa in ricordo della parente scomparsa a gennaio dell’anno scorso.

noi in auto con il vedovo che ha subito messo in chiaro di non voler parlare “con gli altri” e di voler scappare a casa senza salutare nessuno dopo la fine della cerimonia.

la cugina s’è avvicinata all’ingresso della chiesa e a momenti prendeva una bastonata in faccia. per dire di come erano gli animi.

alla fine della cerimonia la matrona ha portato via tutti dietro a lei, nessuno è venuto a salutare o s’è fermato a chiedere come stesse il vedovo o altro. tutti contro tutti in un gioco stupidissimo di silenzi e ripicchi.

poco importa.

e io lì seduto su quel banco a pensare a mille cose mie, assente, altrove, deconcentrato al massimo.

se fosse qui la parente oggi farebbe un infarto a vedere litigi e ripicche, proprio a lei che da sempre ha tenuto insieme persone che evidentemente, per mille motivi, senza la sua azione di “collante” non avrebbero mai potuto restare unite.

resta ora il vedovo, ultimo filo vivente a collegare tutto (malamente). passato lui sarà ognuno per se.

come da sempre avrebbe dovuto essere, evidentemente.

l’amarezza della parente che ci guarda da lassù la percepisco nitidamente.

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