Della roba moderna

600 euro di riparazione alla vecchia auto, le discussioni poi per farmela cambiare e da martedì il mio culo è dentro una nuova auto.

più piccola, più tecnologica e con zero spazio per riporre praticamente qualunque cosa.

il venditore, uno di quelli che pensa al lavoro 23 ore al giorno, mi chiama -ore ufficio…- due giorni dopo per sapere come mi trovo con la nuova auto.

momento di silenzio.

“come vuoi che mi trovo? sono di corsa da mattina a sera da e per l’ufficio, non ho avuto tempo manco per trovare il posto per il telecomando di casa, non so manco dove appoggiare il telefono… quando mai ho avuto modo di testare il mezzo? per altro, passando per il centro città oltre i 60 km/h non faccio…”

una cosa così, detta in modo più gentile.

aspetto il weekend per vedere un po’ meglio come funziona.

parto a metà mattina -già tardi- in direzione del mare sotto un inaspettato meraviglioso sole apparso per magia al posto dell’allerta pioggia prevista fino al giorno prima.

20 km dopo, al telefono con IL PELOSO per testare il vivavoce, mi trovo fermo, con la spia del surriscaldamento del radiatore.

un ora dopo, dopo duemila chiamate a casa, al venditore, al numero verde e due carro attrezzi, arriva l’omino con il paranco che carica la macchinina e, mogi mogi, torniamo verso casa.

ora l’auto, nuova, 150 km in tutto è in officina con evidenti perdite dal radiatore che però il venditore non è riuscito a vedere, sorpreso quasi nel dirmi che la macchina funziona perfettamente. si, funziona per 500 metri, poi suona tutto. e comunque bastava aprire il cofano per vedere acqua ovunque all’interno nella zona del radiatore. e ci arrivo io a capire che di auto non capisco un cazzo di niente… è tutto dire!

domani passo a prendere l’auto sostitutiva.

auto nuova già rotta. iniziamo malissimo.

già mi pento di aver mollato la mia vecchia -costosa- cara macchinina.

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