Dei social

instagram, profili pubblici, sconosciuti che postano stories senza restrizioni, libere, tutte possono vedere tutto.

mi capita di visitare gli stessi profili perchè per una ragione o per l’altra li trovo interessanti.

clicco, guardo, non commento, esco.

non conosco loro, non conoscono me, come chissà quanti altri utenti entrano ed escono senza lasciare nulla, cuori, like o commenti.

il nulla.

poi mi bloccano, così , senza neanche un motivo, probabilmente ignari del fatto che le stories se voglio le posso vedere lo stesso.

non è questo il punto, comunque.

il punto è, il punto che davvero non capisco, è come sia logico creare qualcosa di pubblico, aperto a tutti, per poi bloccare senza motivazione utenti a caso.

che senso ha? un po’ come se io da oggi bloccassi a caso l’accesso a utenti che manco conosco. così. no sense.

voglio proteggere quello che pubblico? facile: chiedo l’iscrizione, approvo le richieste e poi, anche successivamente, blocco le persone, ma non a caso, ma quella specifica persona perchè [inserire motivazione qui].

social non social, evidentemente perchè è bello mostrarsi ma poi “gli altri devono farsi i cazzi loro”.

ma dove vogliamo andare?

Oggi no, perchè

questo pomeriggio MISS GIOSTRINA non è venuta a mangiare una fetta di dolce “perchè sono appena tornata dalla passeggiata”.

la mia battuta “appunto! adesso hai bisogno di un dolcino!” non ha ovviamente avuto seguito dato che la risposta di cui sopra era stata data al solo scopo di liquidarmi.

al prossimo weekend con altri inviti e altre scuse del cazzo!

stay tuned!

Mare

sabato mattina partenza per il mare, arrivo alle 11.30 alla vecchia spiaggia, solito giro fino all’ingresso passando prima per il laghetto e lunga telefonata ad ALE CICCIO che avevo scoperto il giorno prima essere risultato positivo al virus.

sta bene, nulla di che, ma ovviamente è a casa per i prossimi 10 giorni.

tornato in centro ho preso un gelato, sono stato in chiesa per la solita candelina e poi lungo la spiaggia fino ai campeggi dal lato opposto della città, entrando senza problemi in quello più sgangherato dove tutto è rimasto immutato da almeno 30 anni.

tornando verso il centro il cielo era offuscato da una nebbiolina che poi è diventata una vera coltre una volta raggiunto la vecchia spiaggia del campeggio, tanto da non vedere oltre i 5 metri.

salto oltre il muro (non potevo perdere l’occasione di essere protetto dalla nebbia!) e passeggiata per le morte vie coperte di foglie secche, con relativo infarto nel sentire chiaramente il rumore di passi venire verso di me, realizzando poi si trattava solo di gocce d’acqua condensata che cadevano sulle foglie secche.

tutto morto, tutto così come lo avevo lasciato ormai la bellezza di oltre un mese fa. sono passato per il campo da minigolf e per la vecchia piscina -mai aperta quest’anno evidentemente per motivi di costi da contenere-, quindi di ritorno verso l’uscita dietro al bar. oltre non mi sono fidato di andare, anche se presumo non ci fosse stata davvero anima viva!

uscito sono poi rientrato dal cancello delle piscine per verificare se ci sono nuovi lavori in cantiere (no) e a recuperare poi, per caso, 5 palline battute evidentemente oltre la rete.

tornato alla macchina alle 16.30 circa sono tornato a casa nel mezzo di una fitta nebbia.

se non altro sono uscito di casa, ho camminato e mi sono davvero divertito!

Lockdown?

quanto la fanno lunga.

decine di migliaia di contagi ma l’italia non si può fermare. l’economia detta le linee guide della salute. le fabbrichette devono produrre, fatturare, far girare soldi.

è importante.

o lo è di più la salute?

quando confesseranno che questa farsa la porteremo avanti ancora per altri 2 anni almeno?

la telenovela continua…