Ma come fa?

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

House recap

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

Del tempo speso bene

settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno.

10 mesi, quasi 300 giorni giorni per lo più di messaggi e qualche telefonata per tenere i rapporti, parlare di campeggio, di estate, quella passata e quella futura, chiacchiere a caso per tenere vivi i rapporti anche a distanza, quando il buio arriva presto e la vita è purtroppo piena di tante altre cose e del mare (loro) spesso e volentieri (loro) ci si dimentica (loro).

poi arrivano in campeggio e lo sanno che sono già lì ma non ti avvisano. li scopri per caso beati sui loro asciugamani a giocare a carte. e io? quello che per 10 mesi ha messaggiato? quello che vi ha fatto ridere e divertire per tutta la stagione passata, che ha organizzato belle serate, feste in spiaggia, partite, giochi e tutto il resto?

il nulla.

arrivi poi il weekend successivo e vieni dato per scontato, un signor nessuno che neanche è degno di essere messo al corrente di un programma giornaliero che prevede si e no due alternative: spiaggia e/o piscina.

sbarbatelli da 7-8 settimane di campeggio che danno tutto per scontato, che paparino pagherà logo 2 mesi di ferie l’anno per tutta la vita e che ci sarà sempre e per sempre la giovinezza, le occasioni, gli amici, il sole, il divertimento e i sorrisi.

la vita in saldo, tutto gratis, tutto a portata di mano, si chiudono i libri di scuola e l’estate torna, 3 mesi di svago 2 dei quali in campeggio, ad annoiarsi nonostante il mondo meraviglioso sia ai loro piedi, pronto, pagato, comodo, perfetto.

sbadigliano e non vedono altro che il nulla anche se sono in mezzo a un mondo che, sono certo al 100% ripenseranno e rimpiangeranno poi, presto, molto presto.

BEA arriva la prossima settimana, 10 giorni dopo tornerà a casa e arriverà NICO, suo fratello per altri 10 giorni. gli unici due elementi dotati di cervello saranno lì il tempo di una scoreggia. gli altri, quelli di noia e sbadigli, restano 7 settimane.

e poi non devo bestemmiare?

Sia fatta la sua volontà

dopo l’ufficio afa, traffico, caos, guido fino alla casa del vedovo che beato sotto il portico di casa di guarda in giro incurante di caos e stato di abbandono di praticamente ogni cosa. decenni di duro lavoro della defunta moglie buttati nel cesso per la sua pigrizia avvolta nella confermata semi cecità che va e viene quando più aggrada (a lui).

ha cambiato il nido alle galline sostituendolo con uno più grande ma con la stessa quantità di paglia, sostenendo poi che le galline non hanno bisogno di nulla, fosse per lui neanche di cibo e acqua che comunque arrivano sempre puntuali non certo grazie al suo impegno.

abbondo con la paglia nel nido, inutile discutere con un fannullone (io ben ne so qualcosa). faccio quel poco che posso con le gambe che faticano a muoversi per la stanchezza del weekend al mare, il sonno, la voce strozzata da stress e piantini per la defunta, nodo alla gola e fiato corto perchè ora inizia l’afa e a restare in città a far niente in ufficio è davvero la morte mia.

una gallina ha il petto gonfio, serve olio per sistemare la cosa ma cose si fa a far bere olio a una gallina? la parente lo sapeva fare alla grande, io no. noi no.

salgo in auto, saluto il fortunatamente in salute vedovo e mi sforzo di non tacere per non dirgli che, problemi di vista a parte, in casa non fa davvero un cazzo di un cazzo di un cazzo di un cazzo di niente.

chiamo il figlio per avvisarlo della gallina, ne ha anche lui a casa, spero sappia come fare.

lasciale morire.

altro voglia di fare niente che pensa solo ai soldi e al voler vendere la casa quanto prima per incassa la sua parte di eredità. del padre non gli è mai fregato nulla.

altro nervoso che mi sale lungo la schiena con relativo stordimento e mancanza di respito.

torno a casa, ordino una pizza, almeno trovo pronto e mangio tranquillo.

poco fa mi chiama LEI dal mare e ci messe 16 ore a raccontarmi che lo zio, quello che abita in culonia, è stato rapinato a casa sua, ma i dettagli non li capisco, me li rispiega ma non hanno senso.

ma come fai a non capire??? s’incazza pure.

la liquido al volo e le sbatto quasi il telefono in faccia.

mi dispiace tantissimo per lo zio ma ormai la mia vita è giunta alla fine, non reggo il caldo, non reggo i ritmi di noia d’ufficio interminabile, corse in casa per fare tutto, fannulloni in ogni dove e gente finita sottoterra a questo punto, purtroppo, al posto di quella che lo avrebbe meritato 100 volte di più.

al solito non decido io, non comando io, non scelgo io, non ordino, non prescrivo, non faccio teatrini del cazzo.

facciano quello che voglio, getto la spugna, vado avanti a fatica con le mie poche ordiate cose quotidiane e basta.

sia fatta la sua volontà, poi.

di chiunque sia questa volontà.