Del concetto di ultimo

ultimo giorno di lavoro, oggi.

c’è stato un tempo dove avrei fatto le capriole in aria al solo pensiero e anche se adesso non posso negare di essere quanto meno sollevato, la felicità della “giovinezza” non mi appartiene, oggi.

“ultimo” giorno di lavoro non vuol dire nulla. “l’ultimo” giorno di lavoro sarà quando poi andrò in pensione. più che “ultimo” si dovrebbe parlare solo di sospensione del lavoro, tanto che quest’anno poi ci saranno 3 settimane su 4, dato che, non so come, io di ferie non ne ho abbastanza e comunque ZEUS pare abbia deciso così.

non c’è lavoro ma noi lavoriamo. ho passato le ultime 16 ore a fissare un monitor vuoto muovendo il mouse con dietro alle spalle il controllore che non s’è mai mosso e di cose da fare ne aveva ancora meno. quindi niente, 16 ore piantato su una sedia a inventare lavoretti pur di tirar sera con un sorvegliante alle spalle che ovviamente non permetteva di perdersi nel sito ikea o di leggere notizie, meteo o oroscopi.

“ultimo” giorno di lavoro COSA?

3 settimane di ferie non le vedrò neanche, passeranno in un lampo e poi sarà di nuovo in carcere a covare l’uovo 40 ore a settimana, senza amici e col pensiero fisso di una nuova estate che non arriverà prima dei soliti 200 giorni.

duecento giorni.

ad ogni modo questa sera niente mare. dopo 1 mese di corse ogni weekend ho deciso di prendere una pausa. questa sera uscirò con IL PELOSO per andare nel solito pub a sentire le solite chiacchiere e godermi il fresco di 37°C di pura afa da togliere il fiato anche ai morti.

questa notte la passerò a casa mia, col climatizzatore, il ventilatore e, spero, il relax più totale. domani mattina mi sveglierò quando ne avrò voglia, poi preparerò la roba per il campeggio, pranzo e poi, voglia permettendo o ikea o centri commerciali, con rientro nel tardo pomeriggio, cena e partenza sul “molto tardi” per il mare. tutto questo in teoria, poi domani deciderò il da farsi, perchè dopo 1 anno di “devo fare quel cazzo che vogliono gli altri” credo di avere il diritto di pensare e fare il cazzo che pare a me, adesso.

e buone ferie a tutti.

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