Dei racconti di fantasia

passa il tempo al telefono a raccontare storielle ad amiche e parenti, parlando di video e immagini “divertenti” rimbalzate su whatsapp e di quanto sia ingrassata da quando non può più andare in piscina. “evita i formaggi”, si, ma di dolci ne ingoia a quintali (io pure, purtroppo).

entro in cucina per cenare ed è seduta con le gambe distese nella sedia al suo fianco, a raccontare all’ennesima amica di “aver fatto le camere di fondo”, quando a me risulta che a parte aver tolto le tende per lavarle (?) e avermi fatto passare l’aspirapolvere sopra l’armadio, altro non sia stato fatto. ma lei ne parla come se avesse costruito una casa da zero.

ora è tornata a bazzicare anche il cimitero, che immagino diventerà adesso l’unico svago “disponibile” dato che piscina e negozi sono e saranno ancora per chissà quanto tempo fuori dai giochi.

tolto il virus la sua vita è una pacchia tanto quanto la mia quarantena che però, fortuna sua, per lei non ha mai una fine. un impegno. una scadenza. un figlio di puttana che spia oltre le spalle.

certe vite sono davvero invidiabili.

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