Auguri e figli gay

MIO FIGLIO aspetta un bambino. o bambina.

l’ho saputo questa sera.

la donna che “voglio restarci insieme ma non la voglio sposare” alla fine è riuscita ad ottenere l’anello al dito prima e l’uccello nella passera poi. nel mezzo una villa nuova di zecca in stile moderno, auto sportiva di lusso, fuoristrada, piscina, un giardino grande quanto un campo da calcio e una collina di pini nel retro di casa.

era la ragazza che piangeva con le amiche all’inizio della loro relazione perchè lui la trattava come una serva, con disastrosi viaggi all’estero in estate (pagati da lui, quindi a fare la serva il tornaconto c’era) e nonostante tutti/e le dicessero di mollarlo lei s’è saldamente arpionata con unghie e denti al portafoglio di lui a lui e oggi eccola qui: regina della casa in abito bianco e con figlio pronto all’espulsione entro fine anno, incastro perfetto e rendita a vita assicurata anche in caso di divorzio.

il profumo dei soldi ancora una volta è stato il più potente tra gli afrodisiaci, a riprova che non ha mai accettato di mollare il suo lavoro da impiegata per aiutare il maritino nella danarosa azienda di famiglia, sicuramente consapevole dei neri fiumi d’odio che scorrono tra quelle marce quattro mura con battaglie senza esclusione di colpi tra il maritino e il paparino, meglio noto come IL PORCO, mio odiato ex capo esperto in mobbing senza pudore estasiato dall’avermi reso la vita lavorativa un inferno per tanti, troppi anni.

ora avanza la quarta generazione, il nonno ha dato il via all’impero che lui ha arpionato senza esitazione e dopo aver liquidato in ogni possibile modo fratelli e nipoti che hanno invano tentato di creare il loro spazio in azienda, resta lui al comando ancora oggi, col figlio che, se potesse, lo farebbe assassinare nel sonno pur di ereditare, svendere tutto, incassare un ricco assegno e fuggire in america per creare una nuova vita fatta di agi e ozio.

e ora arriverà un bambino, che renderà lui padre, zia la sorella ritardata (anche lei sulla rotta della liquidazione non appena il paparino tirerà le cuoia), nonno il vecchio imperatore alcolizzato e nonna la lardosa baldracca della moglie che l’intera città vorrebbe vedere bruciare viva nella pubblica piazza.

e speriamo sia femmina, dato che “sono tutte puttane” (cit. IL PORCO).
o meglio ancora un maschietto GAY, così il caro paparino/nonnino, misogino, arrogante, omofobo, razzista riceverà finalmente l’ennesima badilata sui denti che la vita gli ha rifilato molto spesso, a quanto pare, negli ultimi anni.

prepariamo il popcorn!

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